domenica 2 luglio 2017

L'arena della Mente




Credevo di essere in linea con Dio. Credevo di poter essere al sicuro da qualsiasi pericolo. Come si dice a Roma " me la sentivo calla". Mi sono trovato all'improvviso in un arena, nella sfida più grande della mia vita. Tutto intorno a me sembrava, giudicando dall'esterno, potesse essere apparentemente apposto, ma in verità qualcosa mi ha portato nella più terribile confusione mai vissuta prima in tutta la mia esistenza. La mia testa era diventato il più grande campo di battaglia cha abbia mai potuto sperimentare. Notti insonni, paure improvvise, visioni catastrofiche, sogni inquietanti. Non riuscivo a mangiare, a parlare serenamente con altri, in ogni cosa vedevo un pericolo. Mi mancava il respiro, l'ansia mi attanagliava come un polipo, l'angoscia mi stringeva il petto quasi ad indurre il mio cuore ad arrestarsi. Non capivo. Provavo a pregare a chiedere aiuto, non riuscivo ad uscire da questo tormento che una breve descrizione come questa non racconta tutto nella sua interezza. Il panico era diventato il mio cibo quotidiano. La morsa della paura non mi lasciava più vivere al punto che anche solo il pensiero di alzarmi la mattina e affrontare la giornata ero uno spavento continuo. Credimi ero certo di impazzire.
La mia mente era soggiogata indebolita, persa. Andavo avanti per forza di inerzia appoggiato solo sulla grande donna che Dio ha messo al mio fianco e spinto dall'amore per questi meravigliosi figli che mi sono stati dati in dono. La loro presenza mi ha salvato letteralmente la vita.
In un momento in cui ero preda della massima disperazione ho avuto un ricordo. Una cosa che avevo sentito dire da Gesù e che avevo letto miliardi di volte e anche predicato ad altri ma in cui non avevo mai soffermato la mia completa attenzione. " Ama Dio con tutto il cuore con tutta l'anima e con tutta la mente, questo è il primo grande comandamento."
La mente era la parola chiave. Mi sono domandato: "Possibile che in tutti questi anni in cui ho creduto di essere vicino a Dio ho dimenticato qualcosa di così vitale da mettere in pratica?"
"Ho amato Dio con tutto il mio cuore, ne sono certo. Lo ho amato con tutta la mia anima, sono certo anche di questo, ma con TUTTA LA MENTE?"
La mia mente è stata un arena in cui ogni cosa di cui mi sono nutrito mi ha portato a ritrovarmi quasi agonizzante in fin di vita. Ho nutrito la mia mente di social, di opinioni di altri, di terrore mediatico, di paure pubbliche, di illusioni, di confusione, di cose superficiali. Ed ora tutte queste cose mi stavano lasciando tramortito finché non ho trovato l'ultimo briciolo di lucidità rimasta per richiamare Dio. Lo ho incontrato nel mezzo della tempesta, ho sentito il suo ruggito quando la notte strillava terrore nel mia testa, quando la paura bussava alla mia porta ha preso Lui posizione per me. Ho incrociato i suoi occhi mentre il giorno partoriva il terrore.
Ho capito. Finalmente ho capito. Anche la mia mente ha bisogno di lui. Ha bisogno delle sue parole, dei suoi pensieri, ha bisogno di essere connessa con la fonte che genera la vita. Mi rialzo, smetto di ascoltare voci di accusa, voci di condanna, voci che producono morte. Ascolto Lui, la Sua voce, il Suo Grido, la Sua Parole. La memorizzo, me la cingo intorno alla testa come un elmo, mi rivesto di Lui e nella sua armatura. Sono di nuovo in piedi. Sono di nuovo vivo. Sono ancora nell' arena ma non sono più solo. La mia mente verrà riconquistata non in parte, non una parte,ma completamente da chi ha combattuto per la mia vita e verrà governata solo da Lui.
Alzatevi amici guerrieri, combattete lasciando che Lui combatta al vostro posto. Riempite l'arena della vostra mente delle sue parole e vedrete la vittoria sorgere in questo nuovo giorno.


mercoledì 4 marzo 2015


In alcuni momenti in cui le forze vengono meno la più grande vittoria può essere la resa ...

mercoledì 5 novembre 2014

Dove è la giustizia?




Ho visto un video riguardante un corteo che si stava tenendo in non so quale parte dell’Italia in cui chi voleva manifestare i propri diritti in maniera pacifica veniva attaccato violentemente dalla forze dell’ordine, capeggiate da un questore che si avvaleva di un autorità conferitagli per poter spadroneggiare in questa situazione.
E’ preoccupante vedere persone che si arrogano il diritto di comandare una carica verso chi vuole far presente il proprio dissenso in maniera civile.
Questo è uno dei tanti casi che stanno avvenendo in questo periodo in tutta Italia dove il mal contento sta aumentando giorno dopo giorno. Tutti fanno appello alla giustizia. Tutti cercano una vera giustizia. Tutti vorrebbero una giustizia sana. Ma in verità cosa è la giustizia?
Potresti fare mille ricerche dentro le varie enciclopedie, nei dizionari in wikipedia in internet e troverai delle definizioni che possono essere più o meno esaudienti, secondo la legge, secondo le culture, secondo l’etimologia della parola. Troverai definizioni brevi o articolate,alcune che ti garbano altre un po meno, qualcuna che stanca ed altre che ti entusiasmano. Ci sarà quella che senti faccia al caso tuo e quella deludente. Insomma le definizioni possono essere tante e di varia natura ma il problema probabilmente non è nella definizione che gli si attribuisce ma nell’attuazione pratica di fronte alle situazioni quotidiane.
Non ti sembra che tutti richiamano la giustizia come qualcosa che appartiene ad ognuno in quanto diritto ma il risultato sembra sempre che faccia scontento più di qualcuno?
 Precedentemente ho fatto riferimento all’episodio a cui ho assistito in video, ma  a quanto sembra la giustizia è un argomento di utilizzo quotidiano di fronte ad ogni situazione che si incontra perché in fondo tutti vorrebbero giustizia. Nelle situazioni burocratiche, nelle relazioni sentimentali, nei rapporti lavorativi, nell’economia, nelle difficoltà accidentali, nell’educazione quotidiana, nella vita e nella morte. Tutti vogliono la giustizia o la cosa giusta ma in verità se si ascolta la voce del popolo sembra che questa giustizia non sia mai realmente presente. Non sarà forse perché ognuno vuole metterla in atto a modo proprio?
La giustizia dovrebbe essere qualcosa che regola i rapporti ma mai come in questo momento sembra che li stia separando così tanto. Abbiamo tutti una nostra idea di giustizia personale e troppo spesso non si incontra con l’idea di giustizia di chi ci circonda, a partire dal vicino di casa, il parente, il commerciante salendo di grado verso le istituzioni per poi arrivare a Dio, che sembra essere preso spesso di mira riguardo alle scelte che a parer nostro sono troppo ingiuste per come sta lasciando che le cose vadano nel mondo, quasi a dire che noi al posto suo sapremmo fare meglio.
Oggi mi trovo ad avere due idee di giustizia che guerreggiano tra di loro. Una è quella che ritiene sia sbagliato agire come ha agito quel Questore di cui parlavo all’inizio che cercherebbe di fare in modo che mi sia reso ciò che ho perso. In quel caso il tempo, la salute (per via delle manganellate prese) e la possibilità di non vedere più ripetersi certi episodi. L’unica cosa che comprendo profondamente è che per come stanno essendo gestite certe situazioni a livello globale sembra proprio che questo mio desiderio sia destinato a diventare ben presto utopia.
L’altra forma di giustizia è quella che cerca il volto di Dio.
Mi sono reso conto che per quanto si possa pensare di fare meglio di lui, sicuramente qualcosa potrebbe non funzionare, visto che faccio fatica anche a governare la mia famiglia composta da 6 persone più animale annessi, immagino che per lui avere a che fare con 6 miliardi di persone che la pensano ognuno in un modo diverso non deve essere così semplice.
Sono arrivato a comprendere che per quanto ci siano ancora in giro tanti fautori della giustizia divina che predicano ancora catastrofi che arriveranno nella vita di chi si è comportato male, maledizioni ecc ecc…,in fondo non è nemmeno quella la vera giustizia di cui si è fatto promotore quando ha mandato il figlio a spiegare in cosa consisteva.
Gesù spiegò una serie di valori che probabilmente regolano le leggi che vigeranno nella città celeste che è andato a preparare,che avevano ben poco a che fare con la giustizia e la legge che vorremmo vedere messa in atto qui sulla terra.
Il questore di cui facevo riferimento sopra ha un profilo che somiglia molto a quello che ai  tempi di Gesù era chiamato Saulo di Tarso, fanatico persecutore di cristiani che sulla via dell’inseguimento per una carica di quei tempi si è trovato a cadere da cavallo ad esser accecato per poi avere un incontro con Gesù ed una conversione da guidatore di cariche contro i ribelli cristiani di quel momento a leader indiscusso di un nuovo movimento di idee e di valori di cui si fece promotore a vita per annunciare quello stesso messaggio che avrebbe sacrificato volentieri fino a poco tempo prima.
Sarà che la giustizia di Dio è veramente contraria ai canoni che adoperiamo qui.
Tra di noi spesso quando vogliamo giustizia, ci capita di amareggiarci,di perseguire vendette, alimentare odio, rispondere a quelle che consideriamo ingiustizie o torti subiti con nuovi torti e nuove ingiustizie a nostra volta, ci arrovelliamo in mezzo a rancori e finta pazienza che aspetta di gioire per i mali che arriveranno addosso a chi ce li ha causati.
Dio invece dall’esempio precedente, sembra che si muova contrariamente a noi, nutrendo speranza,volgendo il male verso il bene, ha pazienza, ha un senso di giustizia che sembra partire dall' accettazione di una sconfitta, non con remissività, ma con la consapevolezza di una forza che proviene da una resa e da una apparente  debolezza.
Ho timore oggi di farmi giustizia da solo perché la verità è che spesso non so più quale sia la cosa giusta. Cerco di perseguire delle scelte,avendo una profonda convinzione nella coscienza che probabilmente per quanto alcune potrebbero risultare agli occhi di altri sbagliate o ingiuste, se sono motivate  e guidate dall’amore,porteranno con loro anche dei meravigliosi risultati futuri.
Quel questore se me lo avessero dato tra le mani dieci secondi dopo aver visto il video probabilmente lo avrei portato in mezzo ad una mandria di elefanti in corsa verso una sorgente d’acqua, ma subito dopo ho pensato che forse varrebbe la pena provare ad affidare quella vita nelle mani di Dio, non perché mi sento buono, ma perché sono certo che avrà sicuramente un metodo migliore del mio per aiutarlo, nel tempo e non escludendo qualche esperienza traumatica  a fargli  capire dove ha sbagliato e magari a recuperarlo per metterlo su una via più retta.
Questo è un mio sentimento logicamente che avevo piacere di condividere perché mi rendo conto che in quanto a giustizia noi esseri umani siamo proprio lontani dalla possibilità di trovarne una che ci accontenti tutti quanti.
Forse Dio facendoci diversi uno dall’altro ci avrà dato un indizio per capire il Suo senso di giustizia … ma?


giovedì 30 ottobre 2014

Cosa è che inquina?




Sono un goloso naturale. Amo mangiare, mi piace stare a tavola in buona compagnia e soprattutto in presenza di ottimi cibi. Devo sicuramente trovare certi equilibri nella mia alimentazione perchè a volte mi faccio prendere un po’ la mano e cado in degli eccessi che logicamente portano delle conseguenze in termini di peso e di salute. Diciamo che grazie  a Dio sono ancora a limite, perché godo di buona salute e ho mia moglie accanto che a volte riesce ad aiutarmi a mettere un freno.
La mia domanda oggi riguarda proprio il fattore alimentazione.
Si è riempito il mondo di professionisti del campo. Dietologi, nutrizionisti, dottori non bastavano, si sono aggiunti anche i cultori della cucina sana.
Abbiamo Vegani, Vegetariani, Macrobiotici tanto per citarne alcuni.
Ho incontrato ultimamente un Melariano, uomo pronto a cibarsi solo di mele perché convinto che sia l’unico cibo in grado di darti tutte le sostanze di cui il corpo necessita,” vedi adamo ed eva nell’eden” mi ha detto, come per farmi capire che l’unico cibo veramente sano fosse quello.
Abbiamo la dieta Dukan che permette di perdere peso in 15 giorni con un menù a base di proteine. Ma anche crusca d'avena, verdure, 0 grassi e carboidrati, per dimagrire senza patire la fame.
Ce ne sono tante di convinzioni in giro, tra le altre cose tutte giuste a mio avviso per esempio il veganismo indica una filosofia di vita basata sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali, e come puoi dire che sia sbagliata una tale convinzione.
Credo soltanto che si stiano raggiungendo dei limiti in termini di paranoie riguardo alle informazioni condivise su ciò che è buono e ciò che non lo è, su ciò che fa bene al nostro corpo e ciò che non lo fa.
E’ diventato esasperante ascoltare tutti questi scienziati della cucina salutare non credi?
Proprio di recente trovandomi in mezzo ad una discussione tra progressisti della cucina salva vita e tradizionalisti delle cucine della nonna,ho cominciato a formulare un pensiero ed anche una domanda da rivolgere al mio caro amico Gesù, in modo di poter venire a capo di tuta questa situazione.
Il mio pensiero è legato a certi equilibri che credo bisognerebbe rispettare visto che ogni eccesso a mio avviso diventa sottilmente una forma di culto da cui non se ne esce più fuori.
Quando sento parlare persone che si alimentano in un certo modo non posso far altro che dargli ragione perché le loro convinzioni poggiano su dei buonissimi fondamenti.
Ma quando mi parlano del rispetto per la vita comincio a preoccuparmi del fatto che sembra che l’unica forma di vita che vada rispettata è quella animale, scordandosi che anche quella vegetale è una vita.
Anche la frutta la verdura le piante hanno in loro vita.
La vita vegetale conta meno di quella animale?
Una sera a cena con degli amici, Gesù andò con i suoi discepoli che scandalizzarono chi li aveva invitati per via del fatto che prima di mettersi a tavola non si erano lavati le mani come le leggi e le usanze del popolo ebraico prevedevano che si dovesse fare. Qualcuno si alzò e rivolgendosi a Gesù e gli chiese : “ Maestro come mai i tuoi discepoli non si lavano le mani prima di venire a tavola?” e lui con tutta calma rispose “ non è ciò che entra nella bocca che inquina il corpo, perché fa il suo corso  e va nella fogna ma è ciò che esce dalla bocca che inquina il corpo”.
Su tale dichiarazione mi viene da domandare a anche a te che stai leggendo.
Ma non sarà che il vero inquinamento lo stiamo subendo attraverso le tante informazioni che escono dalle nostre bocche piuttosto che da ciò che immettiamo nei nostri corpi attraverso la bocca?
Alcune convinzioni riguardo a ciò che è giusto o sbagliato a volte diventano delle vere e proprie campagne terroristiche non credi?
Ci inquinano le menti per farci credere ciò che è giusto e cosa è sbagliato.
Noi facciamo parte del terzo di popolazione mondiale che ancora può scegliere cosa mettere in tavola.
Abbiamo l’acqua potabile che arriva direttamente in casa, abbiamo i frigoriferi per mantenere i cibi. Insomma abbiamo tanti privilegi.
Ma nel mondo ci sono miliardi di persone che debbono accontentarsi di ciò che hanno a disposizione. E oggi anche qui in Italia ed in altri paesi sviluppati, cominciamo ad avere tante persone che non possono più permettersi il lusso di decidere ciò che mangiare perché devono accontentarsi di ciò che possono permettersi.
Gesù diceva anche che sarebbe arrivato il tempo in cui avremmo potuto pregare e mangiare cibi mortiferi che non ci sarebbe successo niente.
Credo che la linea che ho scelto sia quella di cercare per quanto mi è possibile di alimentarmi in maniera sana secondo quello che il mio corpo ha necessità di assorbire. Si perché c’è anche questo elemento da tenere in considerazione che non tutti siamo uguali. Abbiamo metabolismi diversi, necessità diverse, e quindi non è detto che ciò che funziona con te debba funzionare necessariamente anche con me.
E comunque una volta che mi trovo a tavola prego in segno di ringraziamento, in modo che posso essere certo che qualsiasi cosa stia per ingerire sarà pulita attraverso il potere delle parole pronunciate.
“ Ciò che esce dalla bocca contamina il corpo” diceva Gesù, quindi invece di pronunciare parole contaminanti ne pronuncio alcune di ringraziamento purificanti così ciò che mangio non mi farà alcun male.
Il mio ringraziamento non vuole essere una giustificazione ad eccedere con l’utilizzo di cibi che presi in quantità squilibrate porterebbero conseguenze comunque disastrose, ma vuole essere un invito per tutti coloro che non hanno la possibilità di sostenere i costi di diete particolari e hanno difficoltà a poter scegliere cosa dover mangiare, e un richiamo a ritrovare alcuni equilibri perché ciò che sta uscendo dalle bocche di tanti sta veramente inquinando le menti del mondo intero.


giovedì 9 ottobre 2014

Ciao Alessandro




Ciao Alessandro
Sono giorni che non faccio altro che pensarti e non riesco a smettere di farlo.
Sembra assurdo che io senta così forte la tua presenza proprio ora che ti sei dovuto assentare da questa dimensione.
Ci siamo visti in un paio di circostanze durante i giorni in cui affrontavi il tuo calvario in questo viaggio,ma nonostante non ci siamo potuti conoscere profondamente il tuo sorriso mi è rimasto stampato nella mente.
Ho assistito a dei momenti piuttosto duri, dove ho potuto osservare con il cuore un dolore composto dignitoso, quasi regale quello dei tuoi genitori e dei tuoi cari che hanno imparato una lezione di grandezza non dagli eventi che il destino aveva preparato ma dall'immensa  forza di un bambino ripieno della semplice voglia di vivere pienamente ogni attimo che gli è stato donato.
Sono rammaricato di non averti frequentato durante il tempo del tuo mandato sulla terra.
Ma sento la gioia dell’onore che mi stai concedendo nel percepirti così presente nel mio cuore  e nella mente.
Sono certo che il ruolo per cui sei stato preparato è di un importanza unica.
Quel mio amico di cui spesso parlo alla gente disse tanto tempo fa che anche Lui sarebbe dovuto andare e separarsi momentaneamente dai suoi amati perché doveva andare  a preparare un posto e dove stava andando Lui un giorno avrebbe portato tutti i suoi amici.
Credo di aver capito che si trattasse di un regno in cui avrebbe governato solo la forza dell’ Amore, un posto in cui ogni spazio sarebbe stato intriso di particelle  di gioia, di affetto, di verità e soprattutto di Eternità.
Sono certo che in quel luogo meraviglioso ci sia bisogno di Re, Regine, Principi e Principesse che siano in grado di gestire certi valori per insegnarli a chi si appresta a prendere residenza nelle postazioni eterne.
A me sembra di vederti,con il tuo abito da Principe bianco azzurro, preso ad insegnare le vie dell’amore a tutte quelle anime che ti sono state affidate nell'area in cui hai la piena giurisdizione:
 L’area della Gioia e del Candore.
Preso nel tuo nuovo compito, a guidare amorevolmente tutti coloro che non sanno cosa significhi gioire per le piccole cose che sono l’essenza della vita.
Nessuno ti scambia per un principino viziato o che ha il posto ereditato, perché tutti sanno che le medaglie che porti sul cuore le hai guadagnate sul campo di battaglia dove hai lasciato il segno di un campione.
Ognuno di quei simboli che porti in petto è facilmente riconoscibile da chiunque abbia sperimentato anche solo un minima percentuale di ciò che hai dovuto attraversare tu per poterle mostrare.
Sopportazione, perseveranza, fiducia, amore,pazienza,gentilezza,costanza,intelligenza,bontà,mansuetudine,autocontrollo sono solo alcuni dei simboli che oggi ti fanno vivere in quella dimensione come un Principe Guerriero, Campione nelle vie del mondo ma futuro Re per le strade del Cielo.
Vorrei stringerti e dimostrarti praticamente tutta la mia ammirazione, ma sono certo che avremmo modo di farlo quando arriverà il tempo giusto.
Sono onorato di avere la possibilità di vedere uno spiraglio del mondo in cui oggi sei vivente e sono certo che anche se è difficile vedere il mantello regale che indossi con gli occhi che abbiamo a disposizione in questa dimensione, posso sempre chiuderli per aprire quelli del mio cuore e trovarti in un istante abbracciato alla massima autorità Governante: Il Re dell’Amore
Un caro saluto amichetto mio,spero di non essere insolente nel darti così tanta confidenza, lo faccio con la fiducia che Sei un Principe buono e giusto e che magari capirai e mi perdonerai anche se in fatto di squadre di calcio non abbiamo lo stesso gusto …
Richiuderò gli occhi miei per aprire quelli del mio cuore e sono certo che ti ritroverò in buona compagnia perché se non sbaglio ricordo che il mio Amico migliore era solito dire:
“Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio."


martedì 2 settembre 2014

Riconoscimenti "0 tituli"





Ho qualche problema con i titoli.
Con i diplomi, con i riconoscimenti, con le etichette.
Sarà perché non ne ho conseguiti poi molti.
Mourinho, per chi non conoscesse il calcio è uno degli allenatori più forti in circolazione, mi avrebbe preso in giro dicendomi: 0 tituli!!
Non ho titoli è vero.
Ho conseguito un diploma di scuola alberghiera, ma quando ho lavorato nel settore nessuno mi ha mai chiesto di mostrargli il diploma, volevano vedere cosa sapevo fare.
Ho avuto modo di affermarmi nel mondo del lavoro arrivando a gestire un paio di attività contemporaneamente ma non ho mai fatto corsi per ottenere riconoscimenti come imprenditore.
Non so, ma c’è qualcosa riguardo ai riconoscimenti che mi infastidisce.
La mia amica fisioterapista, non me ne voglia, ha un attestato di riconoscimento firmato da non so chi quanti anni fa che la fa sentire super orgogliosa del suo titolo, e fa bene ed esserlo perché è veramente capace.
Ma mi domando, non sarebbe più giusto che il riconoscimento ti sia dato da chi ha usufruito del tuo servizio e ne ha tratto giovamento?
Mille persone hanno potuto riconoscere che sei una valida fisioterapista. Sei più credibile no?
Questa è una società piena di raccomandati tutti pronti a sfoggiare i propri diplomi conseguiti, magari comprati o favoriti dall'amico di famiglia.
Un pilota di aereo potrebbe aver ricevuto il suo permesso di volare visto le ore di frequentazione acquisite durante tutti i corsi di volo fatti, ma invece di lasciarlo giudicare da una commissione che magari è formata da gente che non prenderà mai i voli che piloterà lui, non sarà meglio che i primi mille passeggeri che sono sopravvissuti alle sue tratte di volo, firmino per riconoscere che quel pilota è veramente capace?
Il cuoco pluridecorato, dovrebbe esserlo perché ha fatto godere migliaia di palati con le sue performance davanti ai fornelli, che hanno riconosciuto che è in grado di continuare a tenere padelle tra le mani.
Il dottorone che si atteggia tra le corsie degli ospedali con aria presuntuosa giocando con le malattie delle persone, potrebbe essere riconosciuto come tale quando almeno un centinaio minimo di pazienti ha visto sconfiggere le proprie malattie.
Potrei andare avanti con tantissime categorie di diplomati , laureati, certificati e attestati vari ma penso che il concetto che volevo esprimere sia abbastanza chiaro.
Un riconoscimento, un diploma, un attestato, una laurea a mio avviso dovrebbero essere rilasciate e sottoscritto da chi ha beneficiato delle abilità messe in azione di quella determinata categoria di persone, e non una giuria, una commissione di poche persone che firmano il  pezzo di carta e probabilmente non interagiranno mai più nella vita con la persona alla quale hanno conferito il merito.
Non so, forse dico così solo perché non ho un diploma da sfoggiare.
Non ho titoli … “zero tituli”.
Però mi sa tanto che se questa società fosse impostata con questi criteri ci sarebbero tante persone con i diplomi che non avrebbero riconoscimenti nemmeno quando puliscono i cessi ed altre che invece li puliscono a meraviglia magari potrebbero governare le nostre nazioni.
Se fate parte di quella categoria di persone che hanno diplomi e li sfoggiano per motivi di lavoro, non ve la prendete a male per ciò che ho scritto, tanto comunque il tempo e le difficoltà se siete veramente bravi vi daranno ragione ed anche le persone che beneficeranno del vostro servizio, altrimenti dovrete semplicemente provare a prendere altri pezzi di carta.

Se invece fate parte della categoria di persone che non ha pezzi di carta da sfoggiare ma grandi capacità da mostrare non abbiate timore di promuoverle e metterle in pratica perché chi ne beneficerà diventerà il vostro riconoscimento vivente.

lunedì 25 agosto 2014

Amore







L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia,
non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male,
non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità;
soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

Leggendo questo inno all’amore più volte mi sono domandato come si potesse raggiungere una capacità tale di amare.
Per quanto mi sia sforzato di mettere in pratica queste definizioni  e per quanto abbia visto altri sforzarsi di riuscirci sono arrivato alla conclusione che questa descrizione può essere soltanto un identikit del carattere di Dio.

Con me è stato ed è paziente e benevolo
Non mi ha invidiato quando ero ricco
Non si è vantato quando lo ho cercato
Non si è gonfiato quando ero a terra
Non mi ha punito quando lo ho offeso
Non si è difeso quando lo ho deriso
Non si è inasprito quando lo ho tradito
Quando gli ho fatto male ha pagato
Quando ho perso non ha goduto
Quando lo ho trovato ha gioito
Ha sofferto con me  e per me
 Ha creduto per me ed in me
Spera  sempre perché io dia il meglio
E sopporta tutto il mio peggio.


Questo è il Dio che conosco e che vorrei presentare a tutti e si chiama: AMORE.